Giornata mondiale del Malato: la gioia del dono è l’indicatore di salute del cristiano

«La cura dei malati ha bisogno di professionalità e di tenerezza, di gesti gratuiti, immediati e semplici come una carezza, attraverso i quali si fa sentire all’altro che ci è caro, prezioso, unico e indispensabile». Così il diacono Nazzareno Iacopini introduce alla ventisettesima Giornata mondiale del malato, alla luce del tema scelto per quest’anno: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. L’espressione, esclusiva dell’evangelista Matteo, «fa parte delle istruzioni che Gesù impartisce ai suoi Apostoli e quindi anche a tutti noi».

Un percorso da compiere in modo collegiale, per favorire tanto la riflessione quanto l’attenzione concreta verso chi vive un momento di fragilità e rispetto al mondo della salute più in generale: medici, infermieri, cappellani, volontari e associazioni.
«La Giornata mondiale del malato nasce come risposta alla cultura dello scarto e dell’indifferenza», spiega ancora Iacopini. «Vogliamo sfidare l’esasperato individualismo che sta permeando la società italiana per promuovere, come scrive il Papa nel Messaggio per la giornata, nuovi legami e nuove forme di cooperazione umana per superare l’indifferenza, la marginalizzazione e il rifiuto del malato e del bisognoso. Bisogna donare, anzi, donarsi: mettere a se stessi a disposizione dell’altro, soprattutto quando è più fragile e indifeso. Si costruisce costruisce un rapporto tra chi dona e chi riceve che è comunione, antitesi del rifiuto dell’altro».

Si tratta dunque di una battaglia culturale, da condurre a tutti i livelli, a partire dalle parrocchie: «la salute è relazionale, dipende dall’interazione con gli altri e ha bisogno di fiducia, amicizia e solidarietà, è un bene che può essere goduto in pieno solo se condiviso. La gioia del dono gratuito – conclude il direttore – è l’indicatore di salute del cristiano».

La Giornata mondiale del malato si celebra l’11 febbraio, giorno dedicato alla Madonna di Lourdes. Come gli scorsi anni, il percorso di avvicinamento prevede un triduo di preparazione da svolgere nella chiesa di Regina Pacis. Lunedì 11 febbraio avranno luogo le celebrazioni presiedute dal vescovo: la mattina in ospedale e nel pomeriggio ancora a Regina Pacis, con la solenne liturgia lourdiana.