Un momento importante in collaborazione con l’Ufficio diocesano per la Pastorale della Salute: così, nel presentare il programma del Giugno Antoniano, il padre cappuccino Antonio Maria Tofanelli aveva parlato dell’appuntamento del 19 giugno, che nel calendario dell’iniziativa figura come giornata dedicata al mondo della salute. Un momento già sperimentato lo scorso anno, ma che in tempo di Covid assume un sapore particolare, perché si è andata a posare la lente sulle persone che in tempo di pandemia sono state in prima linea: medici, infermieri, operatori e volontari in ambito sanitario. Oltre che sulle persone inferme e più fragili, accompagnate dagli operatori dell’Unitalsi.
«In generale è di tutti, e soprattutto dei figli di questo secolo, desiderare la tranquillità della pace, la salute del corpo, la clemenza del tempo e le altre cose che riguardano le esigenze e i bisogni di questa vita», scriveva sant’Antonio in uno dei suoi Sermoni. E forse la pandemia ha fatto riflettere tutti con maggiore profondità sul bene prezioso della salute e su quali precauzioni personali e sociali sono richieste affinché esso sia massimamente garantito. Tra queste non fanno eccezione l’umanità, la professionalità e la presenza del personale sanitario.
Per l’occasione, a celebrare la Messa vespertina è stato un altro cappellano della Pia Unione, padre Luigi Faraglia, che dei tre francescani della Comunità interobbedenziale è quello maggiormente impegnato all’Hospice San Francesco. Come a dire che alla salute del corpo va sempre accompagnata quella dello spirito.