Il medico cinese Li Wenliang aveva notato a dicembre 2019 sette casi di un virus che gli ricordava la Sars. Lanciò l’allarme dall’ospedale di Wuhan, dove lavorava, ma rimase inascoltato, anzi fu accusato di procurato allarme. Li tornò al lavoro in ospedale, ma contrasse il virus da un paziente e morì per le complicazioni dell’infezione il 7 febbraio 2020. Oggi viene considerato eroe nazionale. Li Wenliang era uno specialista oculista: in suo ricordo andiamo ad affrontare la relazione tra gli occhi e il coronavirus, perché gli occhi sono un punto debole rispetto al contagio.

Di questo e non solo si parla nella rubrica curata dai medici del Centro Sanitario diocesano sul numero 14 di Frontiera, in edicola dal 16 aprile 2021.

(Li Wenliang in un disegno. Foto di PetrVod)

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