Pillole informative sui temi della salute con tanti consigli utili per stare bene, condurre uno stile di vita sano e imparare qualche piccolo accorgimento utile a prendersi cura di sé e degli altri. Nasce in collaborazione con i medici specialisti del Centro Sanitario Diocesano una nuova rubrica sul settimanale diocesano «Frontiera», per sottrarre i discorsi sulla salute al monopolio del Coronavirus e ricordare che, anche in ambito sanitario, tenersi informati è già un buon modo per vivere meglio
Una nuova rubrica per parlare dello stare bene e in salute. È quella che inauguriamo questa settimana a partire dall’esperienza del Centro Sanitario Diocesano: in tempo di pandemia, è sembrato importante far passare anche attraverso il giornale della diocesi l’esperienza di questo particolare servizio della Pastorale della Salute.
In questi mesi abbiamo imparato a proteggerci indossando la mascherina, evitando gli assembramenti, curando con frequenza l’igiene delle mani. Abbiamo preso confidenza con i gel disinfettanti, seguito con maggior attenzione la tenuta della sanità pubblica, riflettuto sulle modalità di contagio. Ma lo stare bene non passa solo da un atteggiamento sanitario. La buona salute richiede anche uno stile di vita sano, un minimo di attività fisica, un’alimentazione equilibrata.
In queste pagine parleremo di tutte queste cose, ponendo particolare attenzione ai problemi di salute più comuni e agli argomenti che maggiormente possono incuriosire i lettori. Tutto grazie ai diversi specialisti che operano come volontari presso il Centro Sanitario: dal cardiologo all’ortopedico, dalla ginecologa al medico di pronto soccorso, dall’oculista all’otorino. Un articolo alla settimana coerente con l’impostazione generale del servizio promosso dalla diocesi, che è quello di rispondere alle fasce più deboli della popolazione con una medicina di base e indirizzo. Il Centro Sanitario Diocesano, infatti, non è un pronto soccorso, né corrisponde all’idea di ambulatorio medico. Al suo interno si effettuano all’occorrenza piccole medicazioni, ma si cerca soprattutto di elaborare diagnosi e orientare i pazienti verso i migliori percorsi di cura. Un’attività svolta del tutto gratuitamente con particolare attenzione per le persone che fanno maggiore fatica ad avvicinare medici e specialisti: a causa di difficoltà economiche o di altre barriere di tipo sociale e culturale.
A causa del Coronavirus, anche le visite presso gli specialisti del Centro Sanitario hanno trovato limiti e restrizioni: per garantire la sicurezza degli utenti e dello stesso personale sanitario. I locali di via San Rufo vengono costantemente igienizzati e l’accesso avviene solo per appuntamento. Non ci si può ovviamente presentare con la febbre e tutte le richieste vengono vagliate dalla segreteria organizzativa, anche per quanto riguarda l’eventuale fornitura di farmaci alle persone più svantaggiate.
In questa situazione, lo spazio su «Frontiera» diviene prezioso, perché consente ai medici di continuare a dare informazioni e indicazioni utili ai lettori e agli utenti del Centro Sanitario. Un canale in più per contribuire alla buona salute di tutti: a quello “stare bene” nel corpo che contribuisce senza dubbio a stare bene anche nello spirito.
Nazzareno Iacopini
(Foto di valelopardo da Pixabay)